Primavera 1969
Il sentiero scorre veloce sotto i passi di Richard, vuole gustarsi la sua ultima passeggiata nella campagna di Aviano. Sei anni di stanza nella base aerea, ma gli sembra di non aver visto nulla dei dintorni. Domani tornerà in Kansas, un mese di licenza nella casa paterna, poi via. Alcune voci, alla base, parlano di Vietnam o alcuni paesi limitrofi. Un vero inferno dopo la pace e la tranquillità di questi anni in Italia.
Nel '68 Il presidente Johnson iniziava inutili trattative di pace per la guerra del Vietnam. Ora a poco più di un anno di distanza, Nixon decide di estendere le operazioni in Cambogia e Laos, riducendo inoltre le truppe nelle basi europee.
-Due più due fa quattro, diceva sempre mio padre!-
Esclama, rivolto a un frassino, il giovane Richard.
“Inutile farsi prendere dal malumore proprio oggi”, pensa. Si porta la sua amata Leica 35mm al viso e scatta una fotografia ad un albero particolarmente contorto.
Poi torna a concentrarsi sul percorso, come destinazione villa Lucas, una antica costruzione diroccata, costruita secoli fa in cima alla collina di Polcenigo. La salita è dura, ma la giovinezza e le molte pause fotografiche la rendono agevole.
Davanti alla villa, un ampio belvedere lo ricompensa per lo sforzo fatto, impressionando uno stupendo paesaggio sulla pellicola Ilford.
Oltrepassa un arco, entra in un grande chiostro a pianta ottagonale: al centro un giardino. Erba alta e rovi impediscono di avvicinarsi al pozzo in mattoni rossi: di certo non si può rovinare la divisa per una fotografia!
L' abbandono è il padrone assoluto di questo luogo. Sui muri scritte varie, calcinacci che si staccano, poi, in un angolo, due pareti rallegrate da disegni colorati di paesaggi marini, con tanto di pesciolini di ogni tipo e genere.
Un solitario tavolino da bar attira l' interesse di Richard, il lucido ripiano in marmo bianco crea un contrasto con il muro disegnato e si appresta a fotografarlo.
In quel preciso istante un picchiettare leggero e ravvicinato gli fa capire che non è più solo, sembrano passi di donna.
Si volta verso l'arco d'accesso, vede un angelo biondo, con le guance arrossate, accaldato dalla salita e da quel maglione, decisamente troppo pesante, per questo pomeriggio primaverile.
La ragazza adocchia la sedia accanto al tavolino, gli si avvicina e si siede.
Richard affascinato e intimidito dall'inaspettata apparizione, se ne sta lì, fermo e rigido, come una statua in divisa azzurra. Poi finalmente, si riscuote, lancia un fulgido sorriso alla splendida creatura, le parla, la fa ridere. Mentre lei china il capo all' indietro in preda ad un irrefrenabile allegria, lui prende la sua Leica, preme il pulsante di scatto e la immortala in tutta la sua felicità.
Tira la leva per preparare un altro scatto, ma il rullino è terminato. Quell'unica fotografia, sarà tutto ciò che Richard porterà con sè in America.
Ai giorni nostri
-Si proprio quella lassù, in alto sullo scaffale- dice Sandra alla nipotina, indicando una scatola per scarpe color violetto.
Simona si alza sulle punte dei piedi, si allunga il più possibile, riesce a toccarla, un piccolo saltello e finalmente agguanta il suo tesoro. La nonna le ha promesso di mostrarle le fotografie della sua gioventù, perciò si sono arrampicate sulla scala a pioli che porta in soffitta.
Simona trionfante si volta, soffia via la polvere che ricopre la scatola. Impazienti, si siedono entrambe per terra, tra scatoloni e cianfrusaglie varie accumulate in una vita intera.
Dentro la scatola una miriade di fotografie, la maggior parte in bianco e nero, un po' sgualcite e ingiallite. Tanti ricordi, tante domande, la piccola Simona è estasiata e rapita dai racconti della nonna.
-Nonna! guarda che bella questa foto, guarda come ridevi! L' ha fatta il nonno ?-
-No … no, questa è stata scattata quattro anni prima che lo conoscessi-
Una pausa, giusto per riordinare le idee, poi le racconta:
-Ero andata a fare una passeggiata alla villa diroccata vicino a casa mia. Lì incontrai un aviatore americano. Avresti dovuto vedere che bell' uomo, alto e marziale nella sua divisa azzurra, con due occhi profondi in cui mi perdevo ogni volta che li guardavo. E poi era simpaticissimo, credo di non aver mai riso tanto come quel pomeriggio!-
Una lacrima luccica nei suoi occhi, poi riprende:
- Qualche giorno prima di partire per la guerra in Cambogia mi ha spedito questa fotografia.
Da allora non ho più avuto sue notizie, chissà se è riuscito a ritornare a casa dalla sua famiglia-
Altre lacrime seguono la prima. Sono passati più di quarant'anni, ma per Sandra Richard è sempre là, a villa Lucas, ride e, nella sua divisa azzurra, le scatta una fotografia.