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HARpeggio è un corso estivo di musica, sí, ma non un corso come tanti altri.
Alcune caratteristiche che lo rendono unico: alunni di tutte le età (nelle edizioni passate dagli 8 ai 65 anni), di tutti i livelli (dal principiante assoluto a studenti dei corsi superiori del conservatorio) e per “tutta la famiglia” (diamo la possibilità agli alunni di venire accompagnati da persone che si uniscono a noi anche solo per le attività extra-musicali); inoltre da tre anni abbiamo la fortuna di avere alunni di due nazionalità diverse (Italia e Spagna).
Ma non è tutto qui: l'idea con cui nasce l'HARpeggio è quella di creare un'esperienza unica, di quelle che lasciano emozioni e ricordi indelebili.
Per riuscirci abbiamo scelto un luogo speciale: il paesino di Macra, in Valle Maira (provincia di Cuneo) dove le montagne, il silenzio e la natura - insieme agli accoglienti vicini - ci aspettano ogni anno per essere riempiti di musica. E’ qui, fra le aule e i boschi, che prendono vita le lezioni individuali con i professori di strumento. A queste si aggiungono quelle in cui gli alunni (qualunque sia il loro livello), hanno la possibilità di studiare il loro brano insieme ad un pianista accompagnatore professionista, che li guida nella comprensione globale del pezzo.
L’esperienza musicale di ogni alunno si completa collaborando con i compagni di corso alla produzione di più brani sia in orchestra che in diverse formazioni da camera. A queste lezioni “curriculari”, comuni a tanti altri corsi estivi, si accompagnano diverse attività extra-musicali (giochi a squadre, escursioni, ginnastica, compiti da portare a termine giornalmente da piccoli gruppi di alunni, come per esempio il diario del corso) che hanno sempre una forte valenza pedagogica e aggregante.
L’idea di fondo è che fra gli alunni, ma anche fra alunni e professori si formi un gruppo estremamente affiatato. Questo permette di curare aspetti, strettamente relazionati con la musica, ma che sovente vengono sorvolati o a cui, nell’insegnamento tradizionale, si può dedicare poco tempo: l’emozione, l’autostima, l’uso di un linguaggio costruttivo, la possibilità di accettare la paura, l’insegnare a valutare gli ostacoli da tanti punti di vista diversi, per scoprire che non sono poi così insuperabili ed aiutare così a migliorare il proprio metodo di studio, la propria performance o, a lungo termine, la propria carriera sia questa strumentale o meno. Questo è l’obiettivo più ambizioso dell’HARpeggio: non la ricerca dell’eccellenza strumentale fine a sé stessa, ma la cura della persona-musicista per far crescere da un lato musicisti eccellenti in tutti gli aspetti della musica e della personalità e dall’altro un pubblico amatore che vive la musica in maniera attiva e positiva.