Qualche anno fa il celebre Ando Gilardi scrisse il libro “La Stupidità fotografica” puntando il dito su quanta sia l’ignoranza in questo campo.
In altri testi, altri scrittori asseriscono che la fotografia sta morendo di fotografia e che ogni fotografia è la traccia della propria cultura o della propria stupidità e
della propria Ignoranza.
Argomenti di grande attualità in questi anni.
Certo è che i “giovani”, intendendo per giovani coloro che si avvicinano da neofiti alla fotografia, inizialmente vengono a conoscenza di ciò che la pubblicità, i media, i social fanno loro
conoscere e quindi solamente la superficie banale di ciò che è fotografia.
I nuovi Corsi di Fotografia “digitali” iniziano con il proporre lo studio della macchina fotografica digitale, magari dell’ultimo tipo professionale e dei più moderni e sofisticati programmi
di
fotoritocco, senza badare al fatto che tutto ciò non raggiunge lo scopo di creare delle buone immagini fotografiche.
La classica domanda dei corsisti: “è bella questa foto, cosa ne pensi?” fa capire che il richiedente non possiede i parametri e non conosce i concetti con i quali si può leggere
un’immagine.
Una fotografia non la si può definire “bella” a priori; tantissimi sono gli elementi che ne determinano il “funzionamento” e quindi la bellezza.
I “giovani” devono essere seguiti ed aiutati sotto questi aspetti, soprattutto in questo periodo in cui assistiamo ad una grande rivoluzione estetica, legata a quella del gusto.
Senza uno studio della Storia della Fotografia, della Storia dell’arte in generale, senza gli strumenti di confronto, diventa difficile anche solo capire che cosa si vuol fare e che cosa sia
necessario fare per raggiungere la capacità di pensare, di progettare e di giungere ad un proprio risultato consapevole in questo campo.
La Mostra “Giovani & Scattanti” è questo inizio.
Ober Bondi
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