Classe 1976, quindi prossimo
al giro di boa dei 40 anni.
Razionale, tutt’altro che istrionico,
trovo nella fotografia l’espediente,
il mezzo per esteriorizzare
me stesso, quello che
mi emoziona e mi colpisce.
Amo la fotografia urbana,
prevalentemente monocromatica:
come un prisma il bianco/nero
produce la rifrazione tra
il banale (il colore)
e l’essenziale (i toni di grigio),
mettendo a nudo l’anima degli
scorci, delle situazioni che mi
attraggono e mi colpiscono.
La fotografia è estraniamento,
introspezione, manifestazione di sé.